Durante il seminario “Ricomporre i divari. Progetti e politiche territoriali contro le disuguaglianze” promosso dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano nell’ambito del progetto Dipartimento d’Eccellenza sulle Fragilità Territoriali, sono state presentate le strategie per affrontare le geografie e le dimensioni dei divari attraverso politiche legate ad alcuni temi essenziali come l’abitare, il welfare, le reti ambientali e la mobilità. Tra le diverse tematiche affrontate anche il fondamentale ruolo della riqualificazione impiantistica.

Gli obiettivi energetici e sociali

I temi legati alla riqualificazione, non solo energetica ma anche sociale, del patrimonio edilizio sono stati trattati da Edoardo Zanchini di Legambiente e da Lorenzo Pagliano dell’Energy Department del Politecnico di Milano. La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio è una sfida ambientale e sociale poiché i consumi energetici degli edifici dal 2000 a oggi sono in crescita, con impatti deleteri in termini di inquinamento ed emissioni di gas serra. Si tratta di uno dei temi fondamentali in un’ottica di diminuzione delle diseguaglianze, che richiede indubbiamente l’adozione di politiche molto puntuali e forti da parte delle istituzioni nazionali ed europee.

Come sconfiggere la povertà energetica

La spesa media delle famiglie per il riscaldamento delle case varia tra 800 e 1.500 euro. Secondo le stime, oltre 2 milioni di famiglie vivono in una situazione di povertà energetica, con difficoltà a pagare le bollette di riscaldamento. Questi problemi riguardano in particolare i condomini dove vivono oltre 14 milioni di famiglie. Dal 1998 a oggi sono stati realizzati oltre 15 milioni di interventi di riqualificazione di cui quasi 4 milioni con obiettivi energetici. Ma gli interventi di efficienza non perseguivano obiettivi di riduzione dei consumi delle famiglie e hanno interessato maggiormente le regioni del nord e le persone con redditi più alti.